Il Consiglio si chiude con l’ultima battaglia sugli odg

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San Marino. Nell’ultimo giorno di lavori del Consiglio Grande e Generale, è proseguito e si è concluso il dibattito sul Report del Fondo monetario sulla situazione economico finanziaria del Titano. Molto distanti le posizioni registrate per tutto il dibattito, così come le letture sul Report, tanto che in serata sono stati presentati ben 5 ordini del giorno: uno della maggioranza, un altro sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione, tre presentati da Dim (Rete-Mdsi) relativi rispettivamente a Cassa di risparmio e credito di imposta. Malgrado la sospensione dei lavori per concedere tempo ai capigruppo per giungere alla condivisione di un Odg conclusivo al dibattito, il tentativo è fallito e non c’è stato nulla da fare per unico testo sottoscritto da tutti i gruppi.

Quello delle opposizioni, in particolare, impegnava il congresso di Stato “a convocare nel mese di febbraio prossimo venturo una conferenza dei rappresentanti delle forze politiche e consiliari delle categorie economiche e sindacali per definire le linee di indirizzo del progetto nazionale fornendo contemporaneamente tutti gli elementi utili per raggiungere la reale conoscenza del quadro economico, della finanza pubblica e i risultati generali dell’Aqr”, in modo che entro marzo il governo possa poi presentare  “ un piano di interventi in attuazione delle linee di indirizzo scaturite dalla conferenza”. Per gli interventi si chiedeva l’adozione in Consiglio Grande e Generale con la maggioranza dei due terzi dell’Aula.

L’Odg della maggioranza invece “impegna il congresso di Stato a presentare in Consiglio Grande e Generale entro e non oltre il 31 marzo, un piano nazionale di stabilità, volto ad assicurare  l’equilibrio strutturale del bilancio dello Stato, a completare il processo di ristrutturazione del sistema bancario, a definire la riforma di Banca centrale, ad individuare le principali iniziative per il rilancio economico e occupazionale, a identificare  le possibili opzioni per il reperimento delle risorse finanziarie”.  L’Odg inoltre “invita il Congresso di Stato, una volta redatta la bozza del piano, ad avviare il confronto con tutte le rappresentazioni consiliari, le organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, per ricercare condivisione più ampia”.

Contenuti più o meno simili, ma con un approccio metodologico completamente differente: da una parte le soluzioni portate avanti insieme e condivise, dall’altra tutto mandato in carico al Congresso di Stato, che poi le dovrà presentare alle parti politiche e sociali.

In serata sono stati posti in votazione gli Odg e ne sono stati approvati due: a maggioranza, con voto palese, l’Odg conclusivo al dibattito di Rf, Ssd e C10 sul piano nazionale di stabilità. Quindi Rete-Msdi sono giunti ad un accordo con governo e maggioranza per uno dei propri testi: quello su piano industriale e riorganizzazione del personale di Cassa di Risparmio, che è stato riformulato e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. L’Odg è stato infatti accolto all’unanimità. Mentre gli altri due, sempre di Rete-Mdsi, sono stati respinti: il primo sul credito di imposta con 30 voti contrari e 22 favorevoli, il secondo per escludere la cessione delle quote di Cassa di Risparmio prima del suo risanamento è stato bocciato co 32 voti contrari, 19 a favore e 1 astenuto. Infine, con voto palese, è stato respinto l’Odg sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione sulla conclusione del dibattito sul Fmi. Approvato invece a maggioranza, con voto palese, l’Odg conclusivo al dibattito di Rf, Ssd e C10.

Prima della conclusione della seduta, è stato messo ai voti e respinto con voto palese uno degli Odg presentati in comma Comunicazioni: quello sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione, relativo alla vicenda che interessa l’ex presidente della Commissione Affari di Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, del Pdcs. L’Odg chiedeva, in sostanza, il ritiro della delibera che lo riguarda. In dettaglio, l’ordine del giorno “impegna il congresso di Stato a prendere atto della inopportunità della delibera (relativa al mandato dell’Avvocatura nei confronti del consigliere Massimo Andrea Ugolini) al fine di non generare ulteriori conflitti istituzionali e dunque a procedere con il ritiro o richiedere all’Avvocatura di non procedere con l’oggetto della delibera n.121”

SMNA

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