Banca Centrale, il nuovo volto disegnato dalla riforma

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San Marino. La riorganizzazione di Banca Centrale passa attraverso le forche caudine dei tagli di personale e del risparmio. Nella relazione presentata dal Segretario Celli in commissione finanze ci sono innanzi tutto gli obiettivi: efficienza e risparmio. Ma quel che subito salta all’occhio è il taglio di 14 unità lavorative, che passano così dalle 84 attuali a 70. Non dimentichiamo che ci sono due Segretari di Stato e un segretario di partito che sono impiegati in BCSM. Ma proseguiamo: l’Aif, agenzia di informazione finanziaria, sarà internalizzata, cioè ricondotta in BCSM, rispettandone comunque i requisiti normativi di autonomia e indipendenza.
Nell’ottica di una riorganizzazione delle aree organizzative interna i dipartimenti di esattoria e tesoreria verranno trasferiti alla pubblica amministrazione data la loro rilevanza pubblica.
Con la ristrutturazione si intende specializzare il ruolo caratteristico di Banca Centrale. In questo quadro rientra la razionalizzazione delle attività in tre aree: vigilanza – supervisione; Funzione monetaria – Sistema dei pagamenti; Analisi e ricerche macroeconoche – statiche finanziarie.
Questa riorganizzazione si stima produrrà una riduzione dei costi, passando dagli attuali circa 12 milioni per arrivare al di sotto dei 9 annui.
La riforma dello statuto, altro punto focale della riorganizzazione, prevede l’istituzione di un Direttorio al quale spetterà il compito di assumere i provvedimenti di notevole rilevanza esterna. Non spetterà invece più alcuna competenza in materia di vigilanza regolamentare al Consiglio Direttivo. Saranno infine rafforzati i poteri del Direttore Generale e si propone l’eliminazione del Coordinamento della Vigilanza dagli organismi di BCSM.
Nell’ottica della riduzione dei costi il nuovo statuto dovrà prevedere che BCSM operi in equilibrio economico.

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