Disdetta la commissione finanze, la decisione sugli NPL slitta al 26 ottobre

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San Marino. È un weekend id fuoco quello che sta vivendo la Repubblica. Da sabato mattina sta girando sui siti web, sulle mail, sui social e in decine di chat, la seconda ordinanza Morsiani. Benzina pura, che racconta come la cricca avrebbe orchestrato le sue mosse per impossessarsi di Banca Centrale e di Cassa di Risparmio, per far chiudere Asset, per prendersi i soldi dei fondi pensione. Ovviamente una cricca ben protetta a Palazzo, da una maggioranza inossidabile e compattissima, sempre decisa a rilanciare il Paese, a fare chiarezza sui conti pubblici e a riorganizzare il sistema bancario. I risultati, in poco più di un anno e mezzo, sono stati un miliardo di debito, tasse e balzelli di ogni genere, fondi pensione a rischio, economia in ginocchio, crediti Delta svenduti per un piatto di lenticchie. In prospettiva, altro debito pubblico e altre tasse.

La prima ordinanza Morsiani, quella sul caso titoli, per quanto durissima, non ha sortito alcun effetto politico. La seconda ha indotto il Segretario alle Finanze ad annunciare le dimissioni: solo annunciare. Infatti se n’è subito andato in missione a Bali per gli Annual Meetings del Fonsdo Monetario Internazionale. Per il resto, governo e maggioranza hanno dichiarato di volere andare avanti sulla stessa linea.

Ma forse qualcosa sta succedendo. Intanto, è stata disdetta, tra sabato e la domenica mattina, la commissione finanze convocata in maniera urgente per domani mattina, lunedì, con l’audizione dei vertici di Cassa di Risparmio in seduta segreta. Uno dei nodi più grossi, infatti, è proprio lì dentro. Non solo per l’acquisizione di Asset Banca con modalità irrituali (descritte molto bene nella seconda ordinanza); non solo il bilancio farlocco redatto dal cda a guida Romito; non solo per il walzer di poltrone tra Carisp e Banca Centrale per avere sempre gli uomini giusti nel posto giusto; ma soprattutto per la cessione degli NPL – e tra questi il pacchetto più grosso costituito dai crediti Delta – che, se ben gestiti possono costituire quel tesoretto da cui San Marino può attingere risorse per il bilancio e per risanare il suo sistema economico finanziario. Sono stati spesi un sacco di soldi per commissionare relazioni funzionali al “loro” obiettivo, cioè una vendita sotto costo. Ma ora il meccanismo si è un po’ inceppato, la vendita potrebbe essere bloccata. Per il momento è solo rimandata. Non è più il 15 ottobre l’ultima data utile per la decisione sulla cessione degli Npl. La Cassa di Risparmio ha comunicato alla Società di Gestione dei Crediti Delta che farà pervenire la sua deliberazione il 26 ottobre. Rinviata dunque anche la riunione della Commissione Finanze convocata proprio per decidere che indicazione dare all’assemblea dei soci Carisp.
Tra le ragioni del rinvio al 26 ottobre l’esecuzione di una nuova analisi sulle perdite della banca che il Congresso di Stato ha chiesto, con una delibera, per poter offrire a tutti gli attori della vicenda ulteriori ed attuali informazioni per poi poter decidere di conseguenza. Come noto tutta l’opposizione è contraria all’offerta formulata dal potenziale acquirente perché ritenuta sconveniente mentre finora la maggioranza ha votato, in diverse occasioni, a favore della prosecuzione della trattativa. Il voto più importante e decisivo sarà tuttavia quello della prossima commissione finanze. Per tentare di trovare in via “preliminare” una soluzione condivisa i commissari di maggioranza e opposizione hanno concordato di incontrarsi, fuori dall’aula, in via informale, nei prossimi giorni.

Intanto Rete e MDSI hanno organizzato e confermato un sit-in in piazzetta Titano, davanti a Cassa di Risparmio, in concomitanza del cda e dell’assemblea di soci, per far capire che San Marino ha tutta l’intenzione di riprendersi in mano il suo futuro.

 

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