La disciplina per la dirigenza medica sui banchi del Consiglio

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San Marino. La seduta odierna del Consiglio Grande e generale si apre nel tardo pomeriggio con l’avvio dell’esame del Progetto di legge “Disciplina della dirigenza medica dell’Istituto per la Sicurezza Sociale”. L’approvazione dell’articolato prosegue lentamente: numerosi sono gli interventi, in particolare dei consiglieri di opposizione, fin dai primi articoli del provvedimento su cui rinnovano le critiche avanzate del dibattito generale ieri sera. All’ Articolo 1 “Finalità” prendono la parola 19 consiglieri. Davide Forcellini, Rete, osserva come tutta la normativa sia “troppo contingente, legata all’emergenza” della fuga dei medici e non guardi invece a una prospettiva di medio-lungo termine. Stefano Canti, Pdcs, fa notare come non tutte le finalità espresse dall’articolo 1 siano raggiunte dal progetto di legge: “Si doveva puntare più in alte e anche nell’articolo 1 doveva ‘osare di più”. La stessa associazione Asmo, prosegue, “chiedeva una serie i punti che solo in parte sono stati presi in considerazione in questo articolo 1”. Per Gian Carlo Venturini, Pdcs, le finalità del Progetto di legge  “sono da una parte condivisibili, ma non rispecchiano completamente le esigenze dell’Iss”. In particolare, Venturini lamenta che al Segretario per la Sanità, Franco Santi, sia mancato “il coraggio necessario per affrontare la gestione dell’Istituto per la Sicurezza sociale, contemplando nella normativa non solo i medici, ma anche altre figure del personale parasanitario”. Le finalità espresse sono condivisibili: “Il problema – lamenta Elena Tonnini, Rete – è come si traducono queste finalità in punti esecutivi nella legge”. Se infatti è positiva l’introduzione del rapporti di lavoro a tempo indeterminato, restano dubbi sul fatto che resti comunque la possibilità di contratti di lavoro a tempo determinato rinnovabili: “Più che una flessibilità necessaria – osserva – per alcuni medici questa instabilità viene recepita come una spada di Damocle sulla propria testa, ogni sei mesi il proprio incarico viene messo in discussione da un organismo di nomina politica”. E ancora: troppe sono le deroghe previste per decreto, stigmatizza Gian Matteo Zeppa. Alessandro Cardelli, Pdcs, critica come nel primo articolo “si mettano sullo stesso piano medici sammarinesi e non sammarinesi”. Per Dalibor Riccardi, Gruppo Misto, il Pdl è un’occasione persa: nel testo “si doveva trattare la riorganizzazione di tutto il personale Iss”. Per Denise Bronzetti, Ps, la normativa “non risolve il problema”.  Infatti, “tutta l’Aula aveva riconosciuto la necessità di intervenire urgentemente per far fronte alla fuga dei medici, ma questa non deriva da motivi prettamente economici”. Diversamente: “Come si fa a risolvere la carenza medici – chiede – se non si interviene sulle condizioni di lavoro dei medici stessi e quando manca all’interno della governance dell’ospedale addirittura un budget?”.  Interviene per ultimo il Segretario Santi stigmatizzando l’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione: “Ho assistito a 19 interventi che ci hanno illustrato come il primo articolo contenga le finalità di una legge” obietta ai consiglieri di minoranza. “Se l’intenzione è far perdere due ore di tempo – prosegue- per dimostrare che siete competenti nella formulazione delle normative, bene, ne avete facoltà, ma credo non stiamo dando dimostrazione di correttezza, serietà e responsabilità”.

Il dibattito si dilunga anche sull’Art. 2 (Definizioni) che definisce il ruolo di dirigente medico e il rapporto di esclusività e attività libero-professionale. Gian Carlo Venturini, Pdcs, evidenzia possibili rischi per l’attività intramoenia presso strutture accreditate e non limitata dentro l’Iss. Stefano Canti, Pdcs, fa notare che con l’introduzione della stabilizzazione “non ha più senso la tipologia contrattuale della chiamata con incarico personale da parte del Comitato esecutivo”. Elena Tonnini, Rete, critica la volontà di istituire una categoria a sé stante: “Tutti i medici saranno dirigenti medici – puntualizza – diversamente da tutti coloro che lavorano per l’Iss o nella Pa”.  Ribadisce il concetto Iro Belluzzi, Psd: “Questo è primo passo per aprire rivendicazioni che si estenderanno dall’ Iss in tutta la Pa”.  A fronte dei numerosi interventi dei consiglieri di minoranza, per la maggioranza prende la parola Mimma Zavoli, C10, per denunciare l’ostruzionismo nei lavori: “Mi chiedo per quale motivo ci stiamo attardando così tanto all’inizio di questa normativa- manda a dire- ben sapendo che abbiamo davanti a noi una lunga sessione di lavoro”.

L’Aula affronta poi l’esame degli articoli 3 (Trattamento normativo e economico) e 4 (Dirigente medico). In seduta notturna prosegue la discussione sui rimanenti articoli del progetto di legge.

SMNA

 

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