Giustizia e tribunali. Politica e libertà

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Il gioco dei quattro cantoni con i cittadini al centro, ma il bello è che le distanze alle spalle del cittadino si allungano e si accorciano a seconda delle opportunità.

Saggi giuristi o bravi giudici?

Tribunali efficienti o serbatoi politici ?

Credibilità politica o infezione opportunistica?

Libertà…apparente o libertà condizionata?

Ma dov’è finita la certezza…? Quella del diritto, quella della credibilità, quella della legittimità quella della libertà?

Certo proporre un referendum con quesiti come questi è certamente utopico ma fosse mai possibile il risultato sarebbe non solo sorprendente, sarebbe rivoluzionario e darebbe luce  all’oppresso pensiero cittadino ed innescherebbe la necessità di ricostituire lo stato di diritto.

Siamo arrivati al punto di concepire la distruzione di una istituzione giudiziaria per colpire un singolo con provvedimenti ad personam… (quasi una dittatura…) e questo non può essere ammesso, nemmeno se nel vaso di Pandora c’è il “conto Mazzini”.

Pur essendo noto che ovunque esista una tensione tra potere giudiziario e politico, per arginare il degenerare e il prevaricare, occorre rinforzare i presidi di separazione ed autonomia tra i due poteri.

“Il Tribunale di San Marino, come ogni istituzione giudiziaria, ha bisogno di essere sostenuta e di essere riconosciuta nella sua credibilità, soprattutto nel momento in cui si debbono affrontare delle sfide durissime, come quella di assicurare il funzionamento della giustizia in quest’epoca di epidemia devastante.” Cita il prof. Guzzetta , dirigente del tribunale di San Marino.

E se nell’esercizio che non si vuole processare,  per evidenti responsabilità che si teme possano essere messe in luce, ancora una volta valesse la Ragion di Stato, allora si valuti che in gioco non  è il solo il  futuro del Paese, ma la fine di quella che per 1719 anni è sempre stata la terra della libertà!

Indipendenza Sammarinese

 

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