Delegazione dell’Istituto per la Sicurezza Sociale ricevuta dai Reggenti

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Ai carabinieri aveva raccontato che l’uomo per cui lavorava, durante una feroce discussione scoppiata nel piazzale dell’azienda a Santarcangelo, aveva tentato di intimidirlo tirando fuori un fucile da caccia. Una versione che però non ha retto in tribunale, tanto che il giudice ha deciso di derubricare l’accusa da minaccia aggravata dall’uso dell’arma da fuoco a minaccia semplice. L’imprenditore, difeso dall’avvocato Piero Venturi, se l’è così cavata con una multa di 600 euro. Si è chiuso in questo modo il processo a carico di un imprenditore del Riminese per fatti risalenti al dicembre del 2018. L’intero episodio si è consumato nel parcheggio della ditta per cui, all’epoca, lavorava il protagonista della vicenda, un camionista di 47 anni originario del Senegal. L’uomo era appena rientrato in sede dopo aver sbrigato una commissione, quando si era trovato faccia a faccia con il suo datore di lavoro, che invece tornava da una battuta di caccia in compagnia di amici. L’imprenditore chiede al dipendente di effettuare una consegna. Il 47enne, tuttavia, si rifiuta, e inizia a fare delle recriminazioni sull’ordine che gli è stato appena impartito dal suo superiore. Volano parole grosse, da una parte e dall’altra: una raffica di insulti, con i due uomini che di certo non le mandano a dire. A un certo punto l’autotrasportatore torna al camion a prendere il cellulare con l’obiettivo di usarlo per registrare le offese rivolte contro di lui dal titolare. E’ a questo punto però che le due versioni della storia divergono. Da un lato il camionista sostiene che l’imprenditore avrebbe tirato fuori dal baule della macchina un fucile da caccia, in un primo momento avvolto in un rivestimento di colore verde. Accusa che l’imprenditore nega però categoricamente. Del fatto vengono avvisati i carabinieri, che alcuni giorni dopo si presentano a casa dell’uomo e sequestrano i suoi fucili. Sul posto sono presenti almeno cinque o sei persone, che vengono chiamate a comparire in aula come testimoni. Durante il dibattimento, nessuna di loro confermerà però la presenza del fucile nel piazzale dell’azienda. La battaglia in tribunale si è dunque conclusa con la derubricazione del reato e una condanna a 600 euro di multa.