Non ci sono più le mezze stagioni. O forse si!

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Quando racconto ai miei pazienti che il fisioterapista è un lavoro stagionale, immancabilmente si mettono, a ridere. E in parte fanno bene perché si tratta solo di una battuta anche se, dietro di essa, c’è un fondo di verità!Ci sono infatti particolari momenti durante l’anno, in cui con sistematicità, si verifica un aumento della casistica di un problema rispetto ad altri.

Sarà la Primavera…

In primavera ad esempio, oppure nella fase del cambio di stagione dalla fase invernale a quella primaverile, aumentano i fastidi legati a patologie autoimmuni o su base artritica che frequentemente danno dolori localizzati alle articolazioni ma talvolta, anche dolori diffusi a tutto il corpo.

Un altro esempio di correlazione tra l’andamento meteorologico ed il quadro clinico, è quella legata all’insorgenza del mal di testa. Questo in realtà non è correlato alla stagione ma piuttosto, alle componenti intrinseche del tempo.

Sarà il Tempo….

La stretta correlazione durante le stagioni fredde tra il mal di testa e:

  • l’umidità
  • il numero di ore in cui è presente il sole
  • la temperatura
  • la pressione atmosferica
  • la velocità del vento

Non solo. Per quanto riguarda la velocità del vento, essa a differenza degli altri fattori, è un fattore contribuente all’insorgenza del mal di testa anche durante le stagioni più calde.

Sarà il vento…

Ma la presenza del vento ed in particolare, di alcuni specifici venti, può addirittura sortire effetti decisamente più seri. Sono diversi gli studi infatti, che hanno messo in evidenza la relazione tra la presenza di determinati venti e la frequenza di alterazioni dell’umore che possono portare addirittura, a comportamenti autodistruttivi.

Occhio al condizionatore

Senza però andare nel dettaglio di situazioni così drammatiche, un altro momento particolare in cui si verifica un significativo aumento dei problemi a carico del rachide cervicale, è quando arriva il caldo estivo e si accendono i condizionatori.

A soffrire in particolare di questi disturbi, sono coloro che lavorano nei centri commerciali, in banca e negli uffici.

Ne soffrono sostanzialmente, coloro che già sono a rischio di sviluppare problematiche al collo a causa di posizioni errate mantenute troppo a lungo, e che a causa dell’aria fredda del condizionamento, accelerano l’emergere di un problema altrimenti latente.

Stagione che vai, dolore che trovi

Insomma, per riassumere, le fasi dell’anno in cui è più facile che vi siano problemi di vario tipo, sono i cambi di stagione. In particolare quello che porta alla primavera e quello che porta all’autunno. Questo anche per altri motivi.

Quando arriva la primavera, la mente delle persone va alla famosa prova costume.

Ed ecco che, dopo i lunghi mesi invernali nei quali l’attività fisica è stata confinata tra le quattro mura di una palestra o nel migliore dei casi di una piscina, normalmente cresce la voglia di fare sport all’aria aperta godendosi i profumi ed i colori di un mondo che si risveglia. E via allora a correre, a fare lunghe camminate magari sul lungo mare, oppure in campagna o in montagna facendo trekking o nordic walking. Spesso però, tendiamo ad esagerare ed è così che arrivano dolori più o meno importanti.

Come riconoscere se un dolore è davvero importante?

La prima cosa da fare è cercare di capire se la comparsa del dolore è legata ad un fatto specifico, quale ad esempio:

  • ho iniziato a correre ed ho male alle gambe
  • dolore alle spalle dopo avere fatto nuoto
  • dolore al gomito dopo avere iniziato a giocare a tennis

Se così fosse, il mio consiglio spassionato è cercare di tergiversare qualche giorno e provare a vedere cosa succede. Molto probabilmente infatti, siamo di fronte a qualcosa legato a:

  • sovraccarico di allenamento
  • nuova attività fisica mai fatta in precedenza
  • esecuzione sbagliata del gesto sportivo
  • scelta sbagliata delle calzature usate o dei terreni in cui ci si è allenati

Se fossimo di fronte a situazioni legate ai fattori di cui sopra, non abbiate paura. Quasi sicuramente il dolore è causato da affaticamenti muscolari temporanei (in letteratura scientifica vengono definiti DOMS), che si risolvono spontaneamente nell’arco di pochi giorni.

Per scendere nel pratico però, eccovi alcune indicazioni che vi possono aiutare a capire se il vostro dolore deve essere preso seriamente in considerazione o se si tratta di situazioni passeggere. In genere, non dovreste aver nulla da temere se iniziando una nuova attività fisica, vi si presenta un dolore con le caratteristiche elencate sotto:

  • dolore bilaterale ovvero, vi fanno male i muscoli di tutte le gambe, o tutte due le braccia
  • Il dolore è presente al mattino quando vi svegliate ma cessa dopo pochi minuti appena iniziate a muovervi e non si ripresenta durante il giorno.
  • Il dolore è presente quando iniziate a fare sport ma scompare appena vi riscaldate e non si ripresenta
  • Dormite bene ed il dolore è assente durante la notte

Tutti questi possono essere segni di un dolore legato ad una nuova attività o al limite, ad un lieve e transitorio stato infiammatorio.

Diversa è invece la situazione se il dolore si presenta con caratteristiche quali:

  • dolore unilaterale che tende a non passare
  • dolore che vi sveglia la notte
  • associato a gonfiore, a rossore e aumento di calore nella zona dolente
  • se il dolore compare senza che vi sia una causa scatenante correlata
  • dolore associato ad un’eccessiva diminuzione del peso, non motivata da diete o cambiamenti del regime alimentare

In tutti questi casi, rivolgetevi al vostro professionista sanitario di fiducia (che non deve essere necessariamente un fisioterapista), in modo che possiate togliervi ogni dubbio sulla natura del problema che vi affligge.

Dosate bene lo sforzo, perchè si sa lo sport è salute ed è la miglior medicina che esista!

Testo di Andrea Benvenuti tratto dal sito www.andreabenvenuti.com

(ODON Fisioterapia – San Marino)

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