L’autore di “Romanzo criminale” a Villa Manzoni

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Giancarlo De Cataldo. Forse è di quei nomi che il grande pubblico non ricorda, ma basta citare il suo romanzo più famoso: “Romanzo criminale” (Einaudi, 2002) e tutti lo riconoscono. Un’organizzazione nascente, spietata e sanguinaria, dalle periferie romane cerca la conquista del cielo. Tre giovani eroi maledetti, che hanno un sogno ingenuo e terribile. Un poliziotto molto deciso, un coro di malavitosi, giocatori d’azzardo, criminologi, giornalisti, giudici, cantanti, mafiosi, insieme a pezzi deviati del potere e terroristi neri. E il più esclusivo bordello in città. I torbidi intrecci tra malavita, tessuto sociale, malaffare politico e persino clericale che arrivano dalla cronaca sono diventati non solo un romanzo, ma anche film e serie di culto esportati in tutto il mondo. Il Libanese, il Freddo, Dandi, Patrizia, alias la banda della Magliana.  Giancarlo De Cataldo l’ha processata, l’ha raccontata in un romanzo che è diventato una saga, ne ha avvistato la fine, indicando la metamorfosi antropologica e criminale della città in una “Suburra” dove il Mondo di Sopra e quello di Sotto diventano tutt’uno in quello di Mezzo.

“Romanzo criminale” non è soltanto un affresco sulla mala di Roma. Così, senza un minimo di romanticismo, somiglia a un’epopea. Nel 2005 Michele Placido ne trasse un film di grande successo, poi Sky produsse una doppia serie tv diretta da Stefano Sollima. I suoi personaggi sono diventati così famosi da diventare soggetto per magliette.

Giancarlo De Cataldo, narratore di una storia italiana come non era mai stata fatta prima, di mestiere non fa lo scrittore. È Giudice della Corte d’Assise di Roma, ma ama scrivere, tanto che è anche giornalista, sceneggiatore, traduttore e autore di testi teatrali. Tra i suoi titoli più famosi: Suburra, Nero come il cuore, Nelle mani giuste, Onora il padre, la Notte di Roma. La sua bibliografia è lunghissima.

De Cataldo, che è il più sintomatico degli scrittori italiani, letto in controluce offre un ritratto assai attendibile, purtroppo, del gusto e dell’ideologia del pubblico cui si rivolge. Sarà lui l’ospite del terzo appuntamento di questa edizione del salotto letterario di Villa Manzoni, voluto e promosso da Ente Cassa Faetano. Un grande personaggio, che non mancherà di affascinare il pubblico sammarinese.

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