Il Collegio Garante dice no!

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La notizia è di quelle destinate a fare storia. Il Collegio Garante per la costituzionalità delle norme rivendica la sua autonomia rispetto alla sollecitazione del Consiglio Grande e Generale sulla costituzionalità dell’articolo 199ter, che sanziona il possesso ingiustificato di valori. E dichiara: “La convocazione è irricevibile!”

Non solo, ma non riceve neppure la Reggenza che aveva richiesto un incontro apposito, per rappresentare all’Alta Corte l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio nella serata di lunedì.

Infatti, la seduta consiliare era stata sospesa a mezzogiorno di oggi per dare ai Capi di Stato, che sono la Suprema Magistratura, la possibilità di compiere la missione assunta di fronte al Parlamento.

L’argomento era di primaria importanza. L’istanza sul 199ter è stata portata all’attenzione dell’Alta Corte dal Giudice d’Appello David Brunelli, che aveva accolto la richiesta presentata dai difensori di Michelangelo Fedele, condannato in primo grado per possesso ingiustificato di valori, a sette mesi di prigionia e alla confisca di 457.900 euro. Durante l’udienza dibattimentale dello scorso 10 gennaio, il Procuratore del Fisco Giorgia Ugolini si era opposta all’incostituzionalità del 199ter così come l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza dell’Eccellentissima Camera.

Sembra che anche il Collegio Garante non abbia emesso alcuna sentenza sul caso oggetto della vicenda. Rimane agli atti solo la non ricevibilità della convocazione richiesta dal Consiglio e trasmessa dalla Reggenza. Con l’imbarazzo di tutta l’Aula, degli stessi Capitani Reggenti e dei tantissimi cittadini che hanno seguita la vicenda in diretta radio.

Nel pomeriggio, i lavori riprendono da dove erano stati lasciati, poi si decide di sposndere la seduta. I capigruppo si incontrano per valutare una presa di posizione del Consiglio alla risposta del Collegio Garante. Si arriva ad un odg letto dal capogruppo di SSD Giuseppe Morganti. Viene sottolineato che il Consiglio con suo atto di indirizzo politico non può – e non intende nemmeno – condizionare il Collegio Garante nell’adozione delle sue pronunce. Si ribadisce la volontà di essere conforme a quanto raccomandato dagli organismi internazionali quali Moneyval e GAFI e che hanno consentito al nostro Paese di uscire dalla procedura rafforzata. Si precisa che per rispetto istituzionale verso il Collegio Garante il Consiglio ha chiesto ai capi di Stato di comunicare ufficialmente l’ordine del giorno e che alla Ecc.ma Reggenza è attribuito dalla Costituzione l’alto ruolo di “suprema garante dell’ordinamento costituzionale” – di cui fa parte anche il Collegio Garante – con il compito di “vigilare sul funzionamento dei poteri pubblici e delle istituzioni dello Stato”. Si esprime quindi vivo rammarico per il rifiuto del Collegio Garante di non aderire alla convocazione della Reggenza effettuata su un mandato del Consiglio Grande e Generale, improntato all’osservanza delle reciproche prerogative e doveri e del normale dialogo istituzionale fra gli organi dello Stato. Infine l’auspicio che tale rifiuto costituisca un episodio isolato per il rispetto che tutti gli organi dello Stato devono assicurare alla Suprema Magistratura. L’odg viene approvato all’unanimità dei presenti. Si astiene, invece, Pasquale Valentini. “Non si esprime un indirizzo politico a ridosso di una sentenza – dice – in difesa di un’autonomia su cui fioccano lezioni ogni giorno”.

 

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