Dal 1° gennaio 2018 stop alle buste della spesa non biodegradabili

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Dal 1° gennaio sono al bando i sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri utilizzati per imbustare gli alimenti. Al loro posto ci saranno shopper biodegradabili e compostabili che sono però a pagamento. Una novità che è stata annunciata come l’ennesima stangata a discapito dei consumatori, ma per Legambiente non è corretto parlare di caro-spesa.

«L’innovazione – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2/3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa. In questi anni gli italiani hanno apprezzato molto il bando dei sacchetti non biodegradabili, siamo sicuri che accoglieranno bene questa importante novità riguardante gli shopper leggeri e ultraleggeri finalmente compostabili. Occorre affrontare con efficacia il problema dell’usa e getta e allo stesso tempo contrastare il problema dei sacchetti illegali, ancora troppo diffusi, e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente».

In particolare, a partire dal 1° gennaio 2018 le buste con spessore della singola parete inferiore ai 15 micron, con o senza manici, utilizzate per trasportare e/o asportare merci, per igiene e/o come imballaggio primario di prodotti alimentari quali carni, pesce, prodotti da forno e di gastronomia, frutta e verdura dovranno: essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale UNI EN 13432; essere realizzate con un contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (che dovrà diventare il 50% a partire dall’1.1.2020 e il 60% dall’1.1.2021) determinato in base allo standard UNI CEN/TS; disporre dell’idoneità per uso alimentare; essere cedute esclusivamente a pagamento.

La plastica ci sta soffocando. Produciamo sempre più plastica usa e getta, molta più del necessario e riciclarla non basta. L’80% dell’inquinamento marino è fatto di plastica. Quest’invasione sta rapidamente trasformando i nostri mari nella più grande discarica del mondo: in media 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno nei mari di tutto il mondo.

È fondamentale che ogni cittadino adotti comportamenti rispettosi dell’ambiente. E in quest’ottica, è auspicabile che la norma dell’obbligatorietà delle borsine bio entri in vigore anche a San Marino.

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