La tragica verità sull’Ucraina e la guerra del gas – Di Paolo Bandini Callegari

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Con ben otto anni di ritardo il mondo si è svegliato e di colpo degli 11 CONFLITTI BELLICI che si combattono su questo nostro globo, e cito solo i più estesi, ha “appuntato” i suoi occhi attoniti sull’Ucraína, quasi il massacro di Odessa del 2 maggio 2014 non appartenesse all’escalation di violenza che da tempo covava sotto la cenere e prometteva una guerra, che già c’era e aveva prodotto 14000 morti …! BELLISSIMA QUANTO SFORTUNATA TERRA L’UCRAÍNA. Il suo nome significa “sul confine”, ma si trova al centro dell’Europa ed è nella sua capitale Kiev che nasce la Russia. É poi con la Guerra Russo-Polacca (1654-1667) che si concluderà la significativa espansione territoriale russa, questo segnerà l’inizio della grande potenza politica e militare, dove il Trattato di Pereyaslav ne sancirà l’indissolubile unione con l’URSS. In tempi più recenti le cose non sono andate certo meglio; nel 1939 Hitler e Stalin si spartiscono la POLONIA, così il 51% di questo Stato si risveglierà accorpato all’UCRAINA nella grande Federazione Russa. Tre gruppi etnici convivono non proprio in pace all’interno dell’Ucraina, i Polacchi della Galizia Orientale “cattolici fondamentalisti”, costretti a vivere a stretto contatto con gli ortodossi (e che ovviamente per ragioni storiche odiano i russi); poi gli Ucraini Russi che già subiscono nel 1932 “L’holodomor”, la grande carestia originata dalla decisione di Stalin di voler l’Ucraina agricola come unica fonte per sfamare l’intero paese, riducendo alla fame i contadini ucraini con 6 milioni di morti per denutrizione. La rivolta popolare scatenata è poi interpretata da Stalin come l’opposizione alla costruzione del suo progetto di modernizzazione della grande Russia, col risultato di dar vita a deportazioni di massa, nella regione della CARELIA al circolo polare artico. É appunto in questa regione che si avviano i lavori per lo scavo del canale del Mar Bianco che unisce il Mar Baltico. Le estreme condizioni atmosferiche e il duro lavoro hanno come risultato un’opera colossale, ma al prezzo di centinaia di migliaia di morti per assideramento. L’iniquità e la ferocia del governo staliniano fa sì che quando i nazisti di Hitler invadono l’unione sovietica, i Polacchi della Galizia orientale, e una parte degli Ucraini vessati da Stalin, si alleano agli invasori tedeschi creando il nazionalismo ucraino che dà vita ad una divisione delle SS Ucraine, una divisione delle SS Polacche e una divisione delle SS Cosacche. Purtroppo com’era prevedibile, questi tre gruppi profondamente Nazisti si abbandonano a violenze esecrabili, sterminando più di 700.000 Ebrei, uccidendo, torturando e stuprando la popolazione inerme, superando in atrocità e efferatezza le armate tedesche. Al ritiro delle truppe tedesche STALIN mette in atto dure sanzioni punitive che inaspriscono ulteriormente gli animi. L’avvento del Presidente Ucraino Russo Nikita Krusciov nel 1956 mescolerà ulteriormente le carte, in quanto Krusciov, per cercare di ripagare l’Ucraina dei torti subiti, annetterà la CRIMEA, altro stato non precisamente russofono. Ma i veri problemi sorgono quando dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e il discioglimento del partito comunista russo, l’Ucraina ottiene la sua pacifica indipendenza. É dopo il 1992 che i figli e i nipoti di quegli stessi nazisti, che avevano trovato rifugio in America alla fine della guerra (molti residenti nella cittadina di Parma che ne accoglieva da sola più di 90.000) cominciano a rientrare nella madrepatria Ucraina, riaccendendo quell’ideologia nazista che era dei loro padri e dei loro nonni, mai sopita. Lentamente le strade, le piazze vedono fiorire monumenti in ricordo degli eroi nazisti degli anni 30/40 ed il partito nazista SVOBODA arriva al 40% di voti. É durante la rivoluzione ARANCIONE che l’allora presidente in carica LEONID KUČNA “figlio di un collaborazionista nazista” e sua moglie, arrivano addirittura a farsi ritrarre vestiti con la divisa delle SS nell’atto del saluto nazista. Dal 2004 al 2009 sette paesi ex Unione Sovietica entrano nella NATO ed è qui che si contraddisse quanto il Presidente George H. W. Bush aveva sottolineato già nel suo discorso al vertice di BUCAREST del 2008 “… la Nato non si dovrà mai spingere aldilà di quello che fu il confine tra le due Germanie..!”. Sarà tra il 2013 e il 2014 quando la mancata entrata dell’Ucraína nell’Unione Europea “la quale proponeva sì aiuti, ma anche intromissioni nella politica interna” che un ingente numero di affigliati ai partiti di estrema destra SVOBODA e PRAVISECTOR con circa 15000 uomini armati occuperanno la piazza Maidan, e lì si abbandoneranno a violenze inaudite che faranno registrare più di 100 morti e oltre 1000 feriti. Il Presidente in carica sarà costretto a scappare e Petro Poroshenko, ne prenderà il posto, costituendo un governo dove integrerà gli stessi capi dei due partiti di estrema destra nazista. Proprio in quel clima si svilupperà la criminalizzazione dell’Etnia Russa, si arriverà a vietare la lingua russa da sempre parlata, si negherà l’impiego negli uffici pubblici ai russi e si metterà al bando il partito Comunista. Comincia così la fuga di quell’etnia verso la Russia dove la CRIMEA, che ha un 97% di russi, con un referendum vuole riannettersi all’URSS, così come parte dell’Ucraína meridionale e orientale. La città di Dnipropetrosvk, cuore dell’industria bellica e missilistica, sarà teatro di scontri violentissimi dove saranno impiegati anche battaglioni dell’ISIS “pagati poi con le armi pesanti di cui hanno tanto bisogno per condurre la guerra a casa loro”. Sarà l’oligarca Ucraíno KOLOMOISKY governatore della città e capo della Comunità Ebraica a finanziare le milizie di destra e le future elezioni, le quali vedranno un giovane attore ebreo, Volodymyr Zelensky, diventare presidente per la seconda volta (la prima come attore in una serie televisiva!), popolarissimo Presidente dell’UCRAÍNA, protetto dalle efficientissime guardie del corpo di PRAVY SEKTOR (letteralmente settore destro). Lo stesso partito che ha accolto l’1’ maggio 2014 la visita del Vice Presidente Joe Biden a Odessa, il giorno prima degli scontri di piazza MAIDAN. E SIAMO GIUNTI AI NOSTRI GIORNI !! Ora l’EUROPA contrariamente a quanto pubblicizzato è ben poco unanime sulle famose sanzioni che “dovrebbero” indebolire la Russia ma che fino ad ora hanno scalfito ben poco l’economia dello ZAR PUTIN anzi, secondo Faktxeber, la Russia ha utilizzato tattiche economiche legate al rublo e ha guadagnato oltre 20 miliardi di dollari in un paio di giorni. Ciò gli ha permesso di ricomprare sul mercato azionario il 30% delle sue azioni prima in mano a investitori esteri a prezzi più che scontati (fonte Mikhail Miziev). Parafrasando l’Ambasciatore Italiano SERGIO ROMANO diplomatico, giornalista, storico, saggista e accademico, oltre che grande esperto di politica Russa “le sanzioni non sono mai servite a nulla se non a stringere ancor più un popolo al suo Presidente..!” Oltre agli sproloqui verbali di certi politici, o agli slogan che paiono più trovate pubblicitarie per la vendita di prodotti a basso prezzo, cosa si è fatto veramente? Il gas continua ad arrivare “grazie a Dio” e non solo a tutta l’Europa ma anche paradossalmente all’Ucraina “e viene sempre da Mosca” che incassa cifre ben più alte di prima. Di armi poi l’Ucraina ne ha in abbondanza, come si diceva poco sopra prodotti dalle sue fabbriche e antecedentemente speditegli dall’America, in maniera così generosa che si è riusciti addirittura ad armare l’Isis !! QUESTA È UNA GUERRA PER PROCURA, COME SI FA A NON CAPIRLO??? e i perdenti è già scritto chi saranno, la popolazione Ucraina “ovvero la scusa del contendere” e se va bene l’economia Europea, con gran gaudio dell’America che a 9000 km di distanza dalle bombe dispenserà gas a caro prezzo a un’Europa ridotta alla fame e pronta a svendere i suoi asset industriali più preziosi a prezzi di saldo, e all’Ucraina i vecchi carri armati russi “perfettamente revisionati” che nel tempo lì  pagherà come nuovi. Intanto la CINA guarda per ora sonnacchiosa Taiwan e attende come da antica filosofia di veder passare nel fiume il cadavere del suo nemico. MA PER ORA, LA MORALE È ASSAI PIÙ SEMPLICE: DALL’UCRAINA PASSANO I GASDOTTI E CHI LI AVRÁ DETTERÀ LE REGOLE SOLO PER I PROSSIMI 10 ANNI!!!

Di Paolo Bandini Callegari