Rinnovo contratti PA: dubbi e perplessità di USL

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Era nell’aria che la legislatura stesse volgendo al termine, alla luce di questa certezza restano però tante incertezze. USL in qualità di primo sindacato della Pubblica Amministrazione ha il dovere di porsi delle domande. Il Segretario della Federazione PI USL, Simona Mazza – “mi pongo inevitabilmente degli interrogativi su tutte le tematiche aperte che erano in procinto di chiudersi, vedi contrattazioni di secondo livello contemplate nel Contratto Collettivo di Pubblico Impiego firmato lo scorso 27 novembre 2023, che fine faranno? Inoltre, con la scadenza imminente del Contratto Collettivo dei Pubblici Dipendenti di fine anno 2024 ritengo sia fondamentale non ripetere gli errori del passato, quando ci siamo trovati a dover gestire in urgenza un Contratto che i dipendenti attendevano da ben 12 anni e che non poteva non essere rinnovato. Quella volta, vista l’importanza di dare almeno un aumento economico ai dipendenti, non abbiamo avuto modo di approfondire adeguatamente tanti aspetti, alcuni importanti legati anche ai diritti dei lavoratori. In quell’occasione però siamo stati chiari nel dire che non possiamo permettere che si ripeta la stessa modalità e che è necessario disporre del tempo sufficiente per lavorare in maniera approfondita al successivo rinnovo”. È imperativo agire con determinazione e lungimiranza prospettica. Chiediamo una veloce ripresa dei lavori al Tavolo Tecnico per pianificare il rinnovo del Contratto in modo da garantire tempi adeguati su tutti gli aspetti tecnici e i diritti dei lavoratori. È essenziale che questo processo avvenga in modo trasparente e partecipativo, coinvolgendo tutte le parti interessate. È importante essere già ben avanzati sotto il profilo tecnico, quando avremo gli incontri con il nuovo Esecutivo. Tra le priorità, auspichiamo di poter reintrodurre le metodologie di lavoro agile per i dipendenti, che si sono dimostrate estremamente utili nel conciliare la vita lavorativa con quella privata. Questo strumento, già sperimentato nel periodo pandemico, può essere ripreso ed anche implementato, laddove possibile, in modo efficace per migliorare la qualità del lavoro, la soddisfazione dei dipendenti ma anche quella dei fruitori dei Sevizi Pubblici. Inoltre, nulla emerge sulle declaratorie per i vari profili di ruolo, fondamentali per stabilire i diritti legati alle specifiche mansioni. In conclusione, è importante riattivare il confronto, agire con determinazione e responsabilità per garantire un rinnovo del Contratto Collettivo dei Pubblici Dipendenti che sia equo, inclusivo e rispettoso dei diritti dei lavoratori e che tenga anche conto delle esigenze dei fruitori dei vari servizi. Non possiamo permettere che la scadenza del Contratto passi inosservata o che si ripetano gli errori del passato.