Un Auditorium per celebrare Little Tony

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San Marino. Little Tony, al secolo Antonio Cacci di Chiesanuova, uno dei più grandi miti degli anni Sessanta, chi l’ha mai dimenticato? Con il suo “Cuore matto” ha fatto ballare, e sognare, milioni di giovani. Adesso, la sua terra d’origine, o più precisamente, Serravalle gli rende omaggio con un evento cultural musicale di grande richiamo. Una sorta di processo alle cover, ossia brani “scovati” in testa alla hit parade americana o inglese, tradotti o adattati nella nostra lingua da abili e rapidi parolieri e affidati a interpreti nostrani, che li hanno portati al successo. Molte delle canzoni più popolari di quel periodo, incise da artisti come Mina e Adriano Celentano, Equipe 84 e Dik Dik, dai gruppi inglesi Rokes e Primitives, erano cover. I favolosi Anni Sessanta della canzone italiana sono stati tali in virtù del fenomeno delle cover. Ma erano opera di ingegno o scaltro espediente artistico? A tentare un giudizio definitivo sulla cover sarà un vero e proprio processo ospitato sabato 17 giugno nella Repubblica di San Marino. L’Aula di giustizia creata per la circostanza sarà l’Auditorium Little Tony di Serravalle, nel giorno della sua inaugurazione. Il processo sarà aperto al pubblico, con una giuria presieduta da Massimiliano Pani, compositore, produttore discografico e conduttore televisivo. Giudici a latere: il direttore di Vinile, Michele Neri e il caporedattore di Nuovo Ciao Amici, Claudio Scarpa, delegato a elencare i capi di imputazione in quanto autore del libro “Ma che cover abbiamo noi”. A rappresentare la pubblica accusa sarà il Maestro Vince Tempera, decano dei direttori di orchestra del Festival di Sanremo e noto compositore. Il ruolo di difensore sarà invece affidato al giornalista Michele Bovi.

 

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