Il “mitico” Marino Bartoletti conquista il salotto di Villa Manzoni

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San Marino. Ci sono luoghi immaginari che non hanno un indirizzo sicuro. Ci arrivi seguendo certi corridoi invisibili dove approdi per affinità, per stanchezza, perché non ce la fai più a seguire le solite rotte, magari per affetto. Il bar di Marino Bartoletti è uno di questi. La magia dell’oste Bartoletti è portarti nel suo locale passando da Facebook, ma senza rinnegare la sua vita, senza svendersi.

Per una sera, il bar Toletti ha aperto le sue porte a Villa Manzoni, e l’oste, mattatore assoluto, ha raccontato con generosità, ma anche “con pudore” la sua escursione nel mare sconosciuto dei social. I suoi post che diventano un libro: “Così ho sfidato Facebook” vero best seller dello scorso anno, e quello appena uscito: “Così ho digerito Facebook”, entrambi editi da Minerva.

Lui è un giornalista consumato, che per 40 anni ha partecipato dal vivo a tutte le più grandi manifestazioni sportive mondiali e nazionali, lavorato nelle televisioni e perfino in spettacoli come San Remo. Conosce tutti, è apprezzato da tutti. I suoi racconti hanno l’autorevolezza delle testimonianza diretta, vissuta con onestà, umiltà e tanto cuore. Si parla di mondiali, di calcio e delle somme da capogiro che vi girano intorno. “La Juve è un’industria molto ben condotta, da cui tutti devono imparare” dice Bartoletti, spiegando “l’investimento Ronaldo” come un intervento che già si è ripagato solo con la vendita delle magliette. Senza contare l’aumento vertiginoso del titolo della società in Borsa. “Ronaldo farà bene al calcio italiano, così come a suo tempo lo fece il calciatore Maradona.” Parla del nuovo allenatore della Nazionale Italiana, svelando alcuni particolari inediti di un uomo che ha sicuramente competenze tecniche, un curriculum di tutto rispetto, ma anche tanta umanità.

Lo sport infatti, si basa prima di tutto sui valori, senza i quali non è possibile ottenere nessun risultato. Basti guardare la Croazia, che è arrivata alla finale sulla spinta di un fortissimo sentimento di appartenenza. alla propria terra e al proprio popolo.

E poi i bambini. “Sono il nostro futuro” dice Bartoletti mettendo in guardia i genitori dal riversare sui loro figli le proprie ansie, frustrazioni, illusioni. Qualsiasi sacrificio fatto per giovani sportivi in erba, porterà grandi soddisfazioni. Anche quando perdono. Perché lo sport non è solo vittoria, ma anche sconfitta. Esattamente come la vita. E qui si può imparare la lezione più vera e più reale.

Ci sono applausi a scena aperta per l’oste Bartoletti, che si complimenta con il presidente di Ente Cassa Faetano per questo salotto in cui l’arte e la letteratura vengono declinati sul registro dell’umanità.

 

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