Coronavirus: ricoverata donna a Verona, le vittime salgono a 492, peggiorano i coniugi cinesi

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Il numero dei casi di coronavirus accertati in Cina ha raggiunto quota 24.367, in una giornata segnata da un balzo dei contagi, che nelle ultime 24 ore hanno toccato 3.887 persone. I nuovi
decessi sono 67, tutti nella provincia focolaio: 492 il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia.
La provincia dell’Hubei resta il primo e principale focolaio dell’epidemia e ha registrato finora 479 morti e 520 guarigioni, nonché 16.678 contagi sui 24.367 contati a livello nazionale.

I pazienti affetti da coronavirus che sono guariti e sono stati dimessi con successo dagli ospedali in Cina si sono portati a 898 (+268).

E’ stata ricoverata in via precauzionale al Policlinico di Verona un’addetta dell’albergo dove ha soggiornato una notte la coppia cinese contagiata dal Coronavirus e attualmente in prognosi riservata allo Spallanzani di Roma. A chiamare i sanitari è stato il marito della donna, colpita da febbre mentre era a casa; la donna è stata portata in isolamento per essere sottoposta ai test assieme ai due figli, come prevedono i protocolli ministeriali.

Sono invariate le condizioni della coppia cinese ricoverata da una settimana allo Spallanzani. I due, marito e moglie, hanno superato la notte e sono ancora in terapia intensiva dopo che ieri le loro condizioni si erano aggravate. Secondo quanto si apprende l’aggravamento potrebbe rientrare nel decorso del virus che prevede anche momento di “crisi” in questo caso dovuti a difficoltà respiratorie.

La Cina ringrazia anche l’Italia, in un elenco di 21 Paesi, per “la comprensione sincera e amichevole, il sostegno e l’aiuto della comunità internazionale”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, nel briefing online coi media. Nella lista, in cui figurano Corea del Sud, Giappone e Germania, mancano gli Usa. “L’Unicef ha donato forniture per la prevenzione e il controllo. Altri governi hanno espresso la volontà di donare forniture. Inoltre, gli amici di molti paesi ci hanno offerto supporto in vari modi”, ha aggiunto Hua.

La governatrice di Hong Kong Carrie Lam ha annunciato che tutti i visitatori dalla Cina saranno tenuti a un periodo di quarantena di 14 giorni. La svolta, all’ indomani del primo decesso da coronavirus nell’ex colonia e ai casi finora accertati saliti a 21, è maturata al terzo giorno di proteste del personale medico che ha chiesto la chiusura totale della frontiera con la Cina per contenere la diffusione dell’ epidemia. La Lam aveva ridotto a tre i transiti alla frontiera, sostenendo che il blocco sarebbe stato impraticabile e discriminatorio.

Le autorità portuali di Hong Kong hanno messo in quarantena i 1.800 passeggeri e il personale di bordo di una nave da crociera, la World Dream, perché tre suoi passeggeri, sbarcati in Cina il 24 gennaio, sono poi risultati positivi al coronavirus. La nave, che ha attraccato questa mattina nell’ex colonia, è dalla Dream Cruises Lines, controllata della Genting Kong Kong, ha spiegato Leung Yiu-hong, a capo della divisione sanitaria dell’Amministrazione portuale.

Cathay Pacific ha chiesto ai suoi 27.000 dipendenti di prendere fino a tre settimane di congedo non retribuito, nel mezzo delle difficoltà e delle turbolenze sulle attività legate all’epidemia del coronavirus di Wuhan. “Spero che tutti voi possiate partecipare, dal personale di prima linea ai nostri leader senior, in modo da condividere gli oneri delle attuali sfide”, ha affermato il numero uno della compagnia di Hong Kong, Augustus Tang, in un messaggio video postato online.

Almeno 10 passeggeri della nave da crociera in quarantena in Giappone sono risultati positivi ai test del nuovo coronavirus. Lo riferiscono i media giapponesi citando il ministro della Salute. Il Giappone aveva messo ieri in quarantena la Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama perchè alcune persone avevano sviluppato i sintomi del morbo dopo lo sbarco di un contagiato a Hong Kong il 25 gennaio scorso.

controlli con i termoscanner sono stati estesi a tutti i voli, compresi quelli europei, ma esclusi quelli nazionali, in arrivo negli aeroporti italiani. Ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell’area controllo passaporti. Negli aeroporti senza la strumentazione, ha fatto sapere il capo della Protezione Civile e Commissario per l’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli, i controlli saranno effettuati da volontari medici e paramedici della Croce Rossa e di altre associazioni di Protezione Civile con i termometri a pistola.

Si aggravano intanto le condizioni dei coniugi cinesi positivi al coronavirus e ricoverati allo Spallanzani. “I due cittadini cinesi ricoverati presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, nelle ultime ore hanno avuto un aggravamento delle condizioni cliniche a causa di una insufficienza respiratoria, come segnalato nei casi fino ad ora riportati in letteratura. Pertanto è stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva”. Lo comunica in un Bollettino la Direzione Sanitaria dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

Ieri sono stati dimessi 26 pazienti dallo Spallanzani di Roma dopo il risultato negativo del test per la ricerca del nuovo coronavirus. Presso l’Istituto sono ricoverati in questo momento 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. Tutti sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus, tutt’ora in corso. Per quanto riguarda le 20 persone, che non presentano alcun sintomo e che hanno avuto contatto con la coppia cinese positiva all’infezione da nuovo coronavirus, continuano ad essere osservate presso l’Istituto Spallanzani. Sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni.

Il diciassettenne italiano rimasto a Wuhan non ha il coronavirus. Lo confermano fonti della Farnesina. Il giovane, che non era potuto partire perché con la febbre, era stato sottoposto al test per verificare l’eventuale contagio.

Lo studente, un 17enne di Grado e in Cina per un soggiorno di lungo termine grazie al programma Intercultura, era rimasto a terra perché gli era stata trovata una temperatura corporea di 37.7, verificata sia dalla parte cinese sia dai medici italiani giunti a Wuhan per il rimpatrio. Il test, fatto questa mattina in un ospedale universitario di Wuhan, ha dato un esito negativo, lasciando aperta la più rassicurante opzione della febbre da raffreddore. Attualmente, la Farnesina è al lavoro per poterlo riportare in patria il prima possibile, mentre sono in corso riunioni operative a vari livelli in tal senso. Il ragazzo è attualmente in un hotel di Wuhan.

Saranno rafforzati sensibilmente i controlli e il personale medico e sanitario in tutti gli aeroporti e porti italiani. A Roma Fiumicino si stanno attivando in queste ore corridoi sanitari e scanner termici su tutti gli arrivi. La decisione è stata presa stamani nel corso della riunione della task-force coronavirus 2019-nCoV del Ministero della Salute alla presenza del ministro Roberto Speranza insieme con la Protezione Civile.

La Banca Mondiale chiede il rafforzamento dei controlli sanitari ed è pronta a mobilitare risorse per i Paesi colpiti.

“Abbiamo notato la risposta dell’Italia a questo focolaio. Speriamo che la parte italiana faccia una valutazione obiettiva, giusta, calma e razionale dell’epidemia, e comprenda e sostenga gli sforzi del governo cinese per contenerla e controllarla”, così la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying alle domande se l’Italia abbia reagito in modo eccessivo all’emergenza coronavirus.

“Le misure pertinenti da adottare dovrebbero essere in linea con le raccomandazioni dell’Oms, non superare livelli ragionevoli, evitando di incidere sui normali scambi di personale”.

Ieri governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno scritto una lettera comune al Ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, ne’ tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia. Le misure adottate rispetto al rischio legato al coronavirus “tutelano la salute dei bambini e della popolazione”. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss). Al momento “l’Italia è tra i paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate”. “C’è una circolare del ministero della Salute che spiega tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va”. Così la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina sulla richiesta di quattro Regioni del Nord di applicare l’isolamento per gli studenti che rientrano dalla Cina. “Non abbiamo un’emergenza per le scuole“, dice a margine di un incontro a Torino.

Fonte ANSA

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