Consiglio per la Previdenza: “Disponibili a dare supporto all’economia del paese”

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San Marino. Nella giornata del 28 Agosto 2017, il Consiglio per la Previdenza ha incontrato una nutrita delegazione di governo formata dal segretario di riferimento cioè il Segretario di stato alla sanità e i segretari di stato alle finanze, esteri, interni e industria.

Il Consiglio per la Previdenza è un organismo di nomina del “Consiglio Grande e Generale” i cui membri, per legge, devono rispecchiare la rappresentanza politica e sociale del paese. È costituito quindi da membri in rappresentanza della maggioranza, dell’opposizione, delle parti datoriali e dei sindacati.

Le decisioni vengono prese in maniera collegiale, cercando continuamente le mediazioni che rispettino tutti i punti di vista e, nel caso della gestione del fondo pensioni, che salvaguardino tale fondo per le necessità future.

Da qualche anno il Consiglio per la Previdenza, grazie all’oculatezza con cui è stato gestito, si è trovato ad amministrare l’unica risorsa economica di interesse generale che ha potuto aiutare il sistema finanziario sammarinese per essere traghettato attraverso questo -oramai decennio- di crisi.

Il sistema finanziario esterno alla Repubblica di San Marino ha potuto beneficiare di continue iniezioni di liquidità delle banche centrali a cui San Marino non ha potuto accedere.

In questa fase la Repubblica di San Marino si è trovata costretta a sopperire alla mancanza di relazioni internazionali che precedenti scelte di isolazionismo che erano state portate avanti da governi che non dovevano cercare liquidità in una economia ricca ma gonfiata, non avevano mai avuto il bisogno di ricercare.

Ovviamente trattare per ricevere un sorso d’acqua quando si è assetati nel deserto è molto difficile, ma è la situazione in cui ci siamo trovati e da cui stiamo cercando di uscire riguadagnando il credito internazionale che una politica speculatoria ci ha fatto perdere, è dovere di una politica oculata riguadagnare tutto il terreno perso nei periodi di bengodi e, a dire il vero, il percorso è fortunatamente iniziato e va solo portato a termine nel più breve tempo possibile.

Il Consiglio per la Previdenza, senza volere mettere bandierine o paternità intende continuare a fare la sua parte nel supporto dell’economia di San Marino ben sapendo che se riesce, con le proprie risorse, a dare impulso all’economia reale interna, sta facendo indirettamente gli interessi del fondo e dei pensionati. Un incremento del lavoro significa un aumento di contribuzione al fondo medesimo riequilibrandolo in quanto la diminuzione dei lavoratori provoca inevitabilmente uno sbilancio tra erogazioni di pensioni e conferimenti di risorse sotto forma di contributi pensionistici.

Le “best practise” internazionali, infatti, prescrivono che nei sistemi a ripartizione (il nostro è un sistema ibrido ripartizione-contribuzione) servano 3 lavoratori attivi per ogni pensionato affinché non si abbiano problemi nell’erogazione delle pensioni e il sistema rimanga in equilibrio, viceversa servono investimenti che rendano percentuali a doppia cifra, il che significa usufruire di investimenti di natura speculatoria e a alto rischio, che sono molto lontani dall’economia reale a cui il fondo, secondo il Consiglio per la Previdenza, deve tendere.

In questa particolare fase in cui le recenti vicende legate alla liquidazione di alcuni istituti di credito ed in cui l’istituto principale di San Marino, Cassa di Risparmio, assume il ruolo di “banca di sistema” dovendo assorbire degli shock di liquidità come mai prima, il Consiglio per la Previdenza non intende essere spettatore passivo ma anzi intende diventare promotore e regolatore del nuovo processo industriale anche e soprattutto perché è costituito da tutti i rappresentanti democratici della cittadinanza sammarinese.

A seguito dell’incontro con la delegazione di governo, il Consiglio per la Previdenza ha informato della propria disponibilità a dare supporto all’economia del paese ma non ha risparmiato le indicazioni di preoccupazione, assieme alla richiesta di tutte le informazioni tecniche necessarie alla decisione. Ascoltando anche le apprensioni manifestate dalla cittadinanza che richiede al governo di agire in maniera forte e decisa non lasciandosi condizionare dai gruppi di potere storici che hanno tutto l’interesse ad indebolire le istituzioni sammarinesi per continuare a sfruttare il malcontento e la crisi a loro uso lasciando ai cittadini le sole macerie di un paese come spesso è successo in passato, ma in una fase in cui gli errori erano perdonati mentre si rende conto che una “errata manovra” in questo momento significa non riuscire a traghettare San Marino verso l’uscita dalla crisi.

IL COORDINATORE DEL CONSIGLIO PER LA PREVIDENZA 

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