Basta con l’elettorato estero: San Marino spende troppi soldi per loro, senza nessun beneficio. E basta anche la collaborazione con Marco Arzilli e il suo partitino. Meglio costruire un percorso con Repubblica Futura. Non usa mezzi termini Giuseppe Ragini, democristiano, nell’analisi del dopo voto, consapevole di non essere politically correct, ma anche certe cose è ora di dirle. Quindi, dopo Federico Cavalli, Capitano di Castello di Borgo, e dopo William Casali, un’altra voce si alza a criticare l’operato del PDCS.
Ragini, in particolare fa un’analisi feroce di quanto è successo, elencando, a suo modo di vedere, tutte le questioni che hanno fatto precipitare l’ormai vecchia balena bianca, al minimo storico. La prima freccia al veleno la scaglia contro l’azione collegiale del Congresso di Stato (le Segreterie DC sono salve) perché “non ha saputo dare risposta al problema degli NPL e neppure a quello delle TLC. Ma le critiche più grosse riguardano l’alleanza con Marco Arzilli & C. «Il Movimento di Arzilli – scrive Ragini – ha avuto un tracollo che riflette l’assoluta inefficacia della sua azione di ben 8 anni alla guida della Segretario Industria e rivela come forse neppure nelle precedenti elezioni sarebbe entrato in Consiglio se non si fosse unito in lista prima con i socialisti di Casali e poi con noi. Il che già la dice lunga sulla sua coerenza politica».
Per non parlare della recentissima alleanza coi “romani”, facendo cadere tutti nel ridicolo perché era proprio Marco Arzilli che aveva votato no al referendum sulla preferenza unica e perché il vice presidente di una comunità estera, si è alleato all’ultimo minuto, è da anni residente a San Marino. Sull’azione di governo, poi, evidenzia una vera débâcle. «Il Parco Scientifico e Tecnologico (spreco enorme di fondi pubblici installato senza bando in un edificio privato inaugurato in periodo pre-elettorale!), né della Borsa Merci presentata da Arzilli in pompa magna e finita in un nulla di fatto». E poi l’affondo sull’azienda di famiglia: «La Gioielleria Arzilli che consiglia come imbrogliare la Guardia di Finanza senza che la licenza sia revocata».
Meglio ripartire dai nostri giovani e dalle nostre donne, consiglia Ragini, che già sponsorizza Giancarlo Venturini come prossimo segretario, al posto di Marco Gatti. Sulle strategie future, tenere i due fratelli Berti e lasciare il resto del “micropartito” di Arzilli, poi avviare un percorso con RF.
Quindi spara l’ultima cartuccia sui concittadini esteri.
«Paghiamo oltre 400.000 euro all’anno alle comunità dei sammarinesi residenti all’estero – scrive Ragini – che invece pagano le tasse nei rispettivi Paesi di residenza. Questo sì che è discriminatorio! È un costo che pochi conoscono ma è nella finanziaria del 2016, quella varata lo scorso anno. A ciò vanno aggiunti i costi per i viaggi elettorali: per farci conoscere da chi non conosce San Marino non potendo partecipare alla vita pubblica. Pertanto è consequenziale che il loro voto non è consapevole e dunque strumentalizzabile falsando la democrazia, come la Magistratura ha dimostrato. Inoltre -come da delibere autorizzative- ai membri della Consulta dei Sammarinesi all’estero paghiamo tutte le spese per il loro soggiorno a San Marino: viaggio e trasporto, ospitalità in territorio (vitto e alloggio), perfino le spese di tipografia, varie e omaggi. Ciò va cessato già dalla prossima finanziaria perché abbiamo difficoltà di liquidità. Queste comunità poi sono fatte ormai dalle terze generazioni che quindi vivono stabilmente all’estero da tanti anni, avendo acquisito pure la cittadinanza degli Stati dove sono nati e cresciuti, e in molti casi non parlano neppure italiano. Sono sammarinesi per modo di dire, ossia solo perché una legge sbagliata consente la trasmissibilità della cittadinanza a tempo indeterminato e questa legge va cambiata con la legge elettorale, è una priorità assoluta».
Con queste posizioni, il prossimo congresso di Dc, sarà una carneficina!
