Chi vuole scalare Carisp?

0
69

San Marino. L’attenzione sulle banche non diminuisce mai. Specialmente su Cassa di Risparmio, che bene o male, è stata la grande protagonista del Consiglio Grande e Generale di gennaio in entrambe le sedute. Nominato il presidente della Fondazione, l’argomento sembrava esaurito e invece, in coda all’ultima sessione della seconda giornata, si vota un odg sullo stesso tema. Di più, va a confermare l’odg del 22 gennaio 2016, dove tra le altre cose si impegnava il governo a rivedere gli assetti societari. Il problema è che alcuni dirigenti risultavano inquisiti e quindi c’era la necessità di sostituirli. Ma Carisp non è l’unico istituto ad avere questa sorta di complicazione. E allora, basta un ordine del giorno del Consiglio per “ripulire” i vertici delle banche? O non ci vuole piuttosto una legge? E perché, da un anno a questa parte, siamo sempre allo stesso punto?

Ma il testo dell’ordine del giorno del 31 gennaio scorso, concordato tra tutte le forze politiche, tranne Rete che si è astenuta dalla votazione, pone un’altra riflessione.

Nell’ultimo capoverso si legge infatti: il Consiglio Grande e Generale (…) impegna ulteriormente il Congresso di Stato, all’interno dell’intervento messo in atto dallo Stato stesso per rafforzare la Cassa sul piano patrimoniale e reddituale, ad evitare ogni forma di scalata od acquisto da parte di soggetti privati, siano essi persone fisiche o giuridiche.

La domanda viene quasi obbligatoria: se il governo ha più volte annunciato e poi confermato il progetto di statalizzazione della Cassa, che bisogno c’è di sottolineare la necessità di evitare la vendita a privati?

Questo lascia presupporre che i tentavi di scalata ci sono stati e che probabilmente continuano a ancora. Non può essere solo un “pour parler” come del resto ogni tanto capita in politica.

Ma ancora più spesso capita che dietro al politichese ci sia molto più di quanto non si dica, come spesso è stato dimostrato in passato, con conseguenze disastrose.

E se l’odg del gennaio 2016 è rimasto praticamente lettera morta, che fine farà quello del gennaio 2017?

Non rimane che aspettare, tanto più che in questi giorni è cominciata la ricognizione del Fondo Monetario Internazionale, che sta incontrando tutte le Segreterie di Stato, poi incontrerà i partiti e tutte le banche. Il 9 febbraio ha già convocato la conferenza stampa. Sicuramente bisognerà aspettare il classico report, ma già in quell’occasione si potrà avere un lettura abbastanza realistica della situazione.

a.ve.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here