Noti a noi… e anche agli altri

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San Marino. Dopo un week end concitato, passato tra flotte di auto di lusso parcheggiate presso una banca ad “offrire soluzioni” tanto annunciate quanto temute e semplici conti correnti bloccati in un’altra a causa di una governance in preda ad un delirio d’onnipotenza perpetrato troppo a lungo, penso che ancora una volta la politica, tutta, non sia adeguata e continui a guardare troppo all’esterno per cercare di risolvere problemi di portata storica con un colpo di mano, confidando sempre troppo nell’economia finanziaria anziché in quella reale.
Vorrei tanto che abbandonassimo quel senso di inadeguatezza, frutto a parer mio, di un perduto spirito di sacrificio e diventassimo nuovamente “noti a noi e anche a tutti gli altri” per la nostra operosità, per la nostra capacità di innovare e di aprire, da Sammarinesi, attività competitive in Europa e nel mondo che portino gettito e occupazione.

Noi Popolo Sammarinese dobbiamo ritirare su la testa e rifare quello che i nostri nonni hanno fatto dagli anni ‘50 ad oggi ma in chiave moderna, seguendo le avanguardie tecnologiche del caso e i filoni economici del momento.

Finché baseremo le politiche di sviluppo prevalentemente sulla fiscalità e sulla finanza offshore rimarremo marchiati come gli arrabattoni e i furbetti che il mondo ci crede da un po’ di anni a questa parte.

Di certo la soluzione non è svendere cultura e sovranità ad un’oligarchia, sia essa indigena o internazionale.

È la cultura dei soldi facili che non fa bene al sistema, ed il fallimentare principio di arricchirsi gestendo il lavoro e i soldi degli altri ha un nome preciso: signoraggio ed è fatto dallo stesso tipo di persone che un giorno sembrano super manager integerrimi, custodi eletti della fatica del mondo e il giorno dopo finiscono condannati per usura o saltano per aria con miliardi di debiti. Il luogo di culto di questa dannata religione si chiama finanza creativa, perché crea l’illusione che un clic sulla tastiera muova l’economia quanto un’impresa reale. Così non è.

Francesco Chiari

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