Il divieto di irrigare è solo per i privati, non per lo Stato

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San Marino. Si suda molto in Consiglio. Non solo per il rovente clima politico, ma anche per il black out dell’aria condizionata. L’Aula è bollente in tutti i sensi e, almeno per quel che riguarda il clima, la Reggenza ha autorizzato i parlamentari a liberarsi del peso della giacca. Di certo i lavori proseguiranno senza alcun tipo di refrigerio, perché per la riparazione dell’impianto serviranno ancora alcuni giorni. Questo nella settimana più calda di sempre per colpa dell’anticiclone nordafricano e del suo carico di aria rovente in risalita dal Sahara occidentale. Un evento eccezionale non solo per i livelli di temperatura e per l’estensione territoriale ma anche per la durata. Si tornerà infatti a respirare un’aria più fresca non prima del 10 agosto. E il disagio per il caldo intenso sarà avvertito senza tregua sia durante il giorno, sia di notte. Ma sul Titano, per non farci mancare niente, l’aria si surriscalda anche sull’ordinanza che ha decretato lo Stato di emergenza idrica. Vietato innaffiare orti, giardini e prati ma solo per i privati. L’Ufficio gestione risorse agrarie ha infatti irrigato, fino a ieri, il prato della Cava dei balestrieri e i giardini delle Torri. Acqua anche per il campo Bruno Reffi ma, in questo caso, ci si serve di acqua non potabile perchè, durante la costruzione dell’impianto, è stata prevista questa opzione. Impossibile invece farlo negli altri casi. Quindi, spiega il responsabile dell’Ugraa Tonino Ceccoli, tenendo conto anche del decoro del Paese in un periodo di alta affluenza turistica, si sono mantenute verdi queste zone. Assicura che però, da ieri, è stata sospesa ogni innaffiatura.

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