Inizia in Consiglio la votazione in seconda lettura del Testo Unico

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San Marino. I lavori odierni si aprono con gli ultimi interventi al dibattito sul “Nuovo Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie”, il progetto di legge presentato in seconda lettura dal Segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti. Concluse le repliche, si avvia l’esame dei 163 articoli (più allegati) del Testo.
Nel corso del dibattito, si ribadisce la contrarietà al provvedimento da parte delle opposizioni. Nel mirino, in primis, le tempistiche: il Pdcs, per voce di Stefano Canti, rimarca la necessità di portare il Testo unico insieme al Piano regolatore generale “così è già vecchio, è un vestito nuovo ad un morto”, poiché comunque, motiva, dovrà essere cambiato una volta definito il nuovo Prg. Il consigliere accusa inoltre il Segretario Michelotti di voler “portare a casa il provvedimento per mettere solo la classica bandierina”.  Risponde Eva Guidi, Ssd, ricordando le battaglie passate sul territorio dei gruppi di potere e il periodo dello sblocco facile: “Regole più precise e più certe possono dare fastidio a qualcuno- manda a dire- per questo noi oggi portiamo il nuovo Testo unico, non per la bandierina”.
Nel mirino dell’opposizione, in particolare di Rete, anche la Commissione per le politiche territoriali: “La composizione della nuova Cpt resta identica a quella della vecchia Commissione urbanistica”, lamenta Davide Forcellini di Rete, movimento che denuncia l’eccessiva discrezionalità dell’organismo di derivazione politica. Per Giancarlo Venturini, Pdcs, il Testo unico è “un’occasione persa perché per il 90%-sostiene- è uguale a quello in vigore negli ultimi 22 anni”.  Nel suo intervento in replica, il Segretario di Stato Michelotti risponde alle critiche. Rigetta l’ipotesi che si sia attribuito alla Cpt uno “strapotere”, sostenerlo è qualcosa “senza fondamento”, chiosa. E a chi ritiene non fosse opportuno presentare il provvedimento prima del Prg ribadisce: “Il testo unico era inderogabile, in ritardo di 21 anni”. Rifiuta di voler mettere alcuna bandierina e di averla “scippata” ad altri: “In 21 anni- osserva- le passate amministrazioni non hanno messo la loro bandierina perché non conveniva farlo”. E conclude ricordando che “i famosi 7 mila alloggi vuoti oggi ci sono per la mancanza assoluta di programmazione e di gestione del territorio e anche per la mancanza di revisione del testo unico”. La seduta pomeridiana si chiude con l’approvazione dell’articolo n. 17. L’esame dell’articolato prosegue in seduta notturna, ma vista la corposità del testo sembra difficile che si possa esaurire la votazione nella seduta in programma domani.

SMNA

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