Consiglio: chiesta la censura per il Segretario Celli

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San Marino. La vicenda Titoli resta in primo piano all’avvio della sessione consiliare di fine maggio, aperta oggi, così come le posizioni tra maggioranza e opposizioni si mantengono lontane, con accuse reciproche per le difficoltà di dialogo. Sotto la lente, in particolare, è il ruolo del finanziere Francesco Confuorti e i suoi rapporti con le istituzioni sammarinesi avuti fin nelle legislature precedenti.

In comma Comunicazioni sono tre gli ordini del giorno presentati dall’opposizione:

  1. a) il primo, presentato dal consigliere Stefano Canti, sottoscritto dai consiglieri Pdcs e da Iro Belluzzi, Psd, chiede conto della relazione datata 2014 che l’allora segreteria di Stato per le Finanze avrebbe commissionato ad Advantage Financial “società in capo a Confuorti” e di poterla mettere a disposizione dei capigruppo consiliari;
  2. b) il secondo, presentato da Federico Pedini Amati, Mdsi, e sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione, chiede la censura del Segretario di Stato alle Finanze Celli “per non essere stato capace di impedire che un potere esterno al Paese, rappresentato dal Finanziere Francesco Confuorti, si inserisse negli organismi di gestione della Banca Centrale di San Marino e di Cassa d Risparmio di San Marino e ne influenzasse buona parte dell’operatività”;
  3. c) il terzo, presentato dal consigliere Pdcs Alessandro Cardelli, e sottoscritto da tutte le sigle di minoranza è il seguente: “Appreso dall’ordinanza del Commissario Morsiani circostanze inquietanti dove emerge con estrema gravità che, attraverso l’utilizzo di posizioni di potere nelle istituzioni del nostro Paese dove chi era chiamato a svolgerla funzione di Alto funzionario dello Stato a cui erano affidati precisi compiti di controllo negli interessi della Repubblica, ha seriamente messo a repentaglio l’intero sistema Paese, (…) Rilevato che i suddetti fatti furono generati da comportamenti e atteggiamenti che vanno oltre il limite del sostenibile sotto il profilo istituzionale e potrebbero aver coinvolto anche i membri del Comitato per il Credito e il Risparmio su cui ricadono comunque responsabilità politiche (…), il Consiglio grande e generale delibera che il Congresso di Stato proceda alla sospensione degli attuali membri del Ccr, al fine di eliminare ogni dubbio all’azione che l’organismo dovrà operare da oggi in avanti”.

Da parte della maggioranza, per voce del capogruppo Rf, Roberto Giorgetti,  poco prima della sospensione dei lavori pomeridiani, c’è una sorta di apertura verso l’Odg del Pdcs che mira a fare luce sui rapporti storici tra il finanziere Confuorti e le istituzioni sammarinesi. Ma lo stesso Giorgetti marca le distanze tra la sua forza politica e questa figura. “Abbiamo appreso che già nel 2014 Confuorti aveva presenza strutturata a San Marino – spiega – tanto che ha potuto presentare un progetto di sviluppo del sistema bancario e finanziario in cui erano previsti incarichi da un governo che non era questo ma ne facevano parte gli accusatori attuali, mentre noi eravamo parte assolutamente minoritaria”. Giorgetti coglie l’occasione quindi dell’Odg presentato dal Pdcs e chiede di andare anche oltre: “Chiedo che venga fatta estrema chiarezza dall’inizio del percorso, si deve sapere come si è generata la sua presenza e l’interesse di questa persona nella Repubblica di San Marino. Quindi prima di fare lo scarica barile – insiste – se interessa fare chiarezza sulla questione Confuorti facciamola, senza pestare i piedi al Tribunale e su questo da parte della maggioranza non ci sarà opposizione. Diversamente, da qui a trasformarla in accusa di complicità a questo governo al fine di distruzione del sistema finanziario non vi posso seguire- puntualizza- state solo perseguendo la vostra spallata”.  Il dibattito del comma comunicazioni prosegue in seduta notturna.

SMN

 

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