Consiglio: sono 65 gli iscritti a parlare sul bilancio

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San Marino. La seduta del pomeriggio del Consiglio Grande e Generale si apre con l’avvio del dibattito sul Bilancio previsionale 2019 a cui si sono iscritti in 65, tra consiglieri e Segretari di Stato, per intervenire. A prendere la parola per primo il Segretario di Stato per le Finanze, Eva Guidi, che ribadisce l’importanza dell’obiettivo del pareggio di bilancio rispetto cui “ognuno deve fare la sua parte, non può chiamarsi fuori”. Richiama poi l’importanza del ricreare fiducia nel Paese per gli imprenditori che sono già presenti, per quelli che potrebbero scegliere di investire sul Titano, e anche per i risparmiatori. Elenca poi alcune novità introdotte nella Legge di bilancio: in primis, il potenziamento dell’attività controllo e accertamento dell’ufficio tributario, all’insegna dell’obiettivo dell’equità. Tocca anche il nodo delle “decurtazioni straordinarie” degli stipendi dei pubblici dipendenti: “Il percorso con il sindacato- ammette-non ha portato a degli esiti positivi”. Malgrato tutto, attraverso emendamenti, il governo “ha deciso di fare un passo in avanti verso i sindacati- spiega Guidi-  cercando di darsi del tempo per riuscire a vedere se nel tavolo della trattativa si riescono ad ottenere dei risparmi, nel rispetto appunto di quella che è la contrattazione collettiva”.

Prosegue il dibattito, le posizioni sono nettamente lontane tra maggioranza e opposizione. La prima difende il provvedimento riconoscendo contenuti all’insegna della sostenibilità, equità e sviluppo economico.  Simone Celli, Ssd, ammette che “non si può continuare a garantire la tenuta e l’equilibrio del quadro generale della finanza pubblica con la reiterazione  di provvedimenti straordinari”. L’Ex segretario alle Finanze fa pressing sulle riforme strutturali verso cui “governo e maggioranza sono colpevolmente in ritardo”. I consiglieri dell’opposizione intervenuti stroncano il progetto di legge. “Non è altro che il prepararsi all’indebitamento pubblico” manda a dire Iro Belluzzi, Psd. Alessandro Cardelli , Pdcs punta il dito contro la mancanza di investimenti e sviluppo. Per Davide Forcellini, Rete, è una Finanziaria che “non risolve nulla e non saranno questi 47 articoli- che prevedono solo tagli e nessun investimento- a darci la speranza di cambiare rotta”. Tony Marrgiotta, Indipendente, punta il dito contro la mancanza di equità e contro “l’atto gravissimo” del mancato trasferimento ai fondi pensione.

SMNA

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