Porta a porta, Civico 10 insiste con la copertura su tutto il territorio

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San Marino. “Purtroppo, in questi primi due anni di legislatura non si sono viste grandi novità riguardo alla raccolta dei rifiuti soli, ma siamo sicuri che la nuova dirigenza, che da qualche mese ha preso in mano l’Aass, abbia una sensibilità spiccata per un tema spesso sottovalutato o limitato alla sfera dell’etica, ma da cui dipende la sovranità stessa di un Paese come il nostro. Per canto nostro continueremo a sollecitare e a verificare il rispetto degli impegni”. Con queste parole Civico 10 conferma la propria volontà di voler introdurre in tutti i Castelli sammarinesi la modalità di riciclo porta a porta, con la quale i rifiuti vengono recuperati direttamente davanti le porte delle abitazioni.

“In una realtà come la nostra, in cui purtroppo persistono i cassonetti stradali ed è impossibile trovare solo carta nel bidone della carta, solo plastica in quello della plastica e così via dicendo. Il porta a porta è l’unica modalità di raccolta a cui si può pensare per avere una soluzione fattiva nell’immediato” ribadisce il movimento di maggioranza in una nota.

Il porta a porta, “a regime, garantisce di raggiungere nell’immediato una percentuale molto elevata di differenziazione del rifiuto, certamente superiore al 70%”. Questo permette “da un lato di raggiungere e rispettare obiettivi sempre più rigidi previsti dalle direttive europee, a cui per forza dobbiamo sottostare per poter smaltire i nostri rifiuti, dall’altro di ottenere rifiuti di qualità, da poter immettere nella filiera del riciclo”. Sempre il porta a porta è “l’unica modalità di gestione del rifiuto differenziato che contribuisce a educare la cittadinanza”. Mentre “qualsiasi metodo di differenziazione a valle, o di raccolta stradale (magari con isole ecologiche) non permette un controllo capillare della qualità del rifiuto che ogni cittadino butta nel cassonetto”. Il porta a porta “prevede operatori che controllano cosa c’è all’interno di ogni bidoncino e, se il rifiuto è sbagliato, non lo ritirano”.

Inoltre i bidoncini personalizzati, che “già sono utilizzati in sei Castelli su nove in Repubblica”, permetteranno all’Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici di “calcolare una tariffa sui rifiuti puntuale, personalizzata per ogni nucleo famigliare sulla base del rifiuto effettivamente prodotto; contribuendo, così, ancora a educare il cittadino a produrre meno rifiuti misti, scegliendo magari prodotti con minore imballo, o con imballi pienamente differenziabili”.

Civico 10, nello stesso comunicato, se la prende con alcuni partiti politici e la vecchia dirigenza dell’Aass per i ritardi nella copertura su tutta la Repubblica di San Marino: “I tentennamenti che abbiamo dovuto registrare, nel corso di questi sei anni dall’inizio dell’implementazione del porta a porta, più all’interno degli ambienti politici e soprattutto della vecchia dirigenza dell’Aass piuttosto che fra i cittadini che iniziano a usufruire di questo servizio, hanno causato ritardi inaccettabili nella copertura di tutto il territorio. Questi ritardi, sommati alla scelta di procedere a macchia di leopardo, per gradi, e non con un unico appalto, hanno causato l’impennata di costi di un servizio che già di per sé prevede maggiori costi di gestione che devono essere bilanciati dagli introiti garantiti dall’ingresso in un consorzio per lo smaltimento di rifiuti”.

Responsabilità della politica, “in questo caso del governo con il coinvolgimento delle associazioni di categoria”, è quella di “accelerare per chiudere prima possibile un tanto agognato accordo con un consorzio per garantire i necessari introiti dalla vendita del rifiuto differenziato, per poter rendere questa modalità di raccolta economicamente sostenibile”.

Responsabilità della politica è inoltre “l’individuazione, in accordo con Aass e con i diretti interessati, di modalità di gestione alternative per quelle situazioni territoriali che per proprie peculiarità hanno dimostrato di non riuscire ad adeguarsi al porta a porta”.

Responsabilità dell’Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici, invece, è “quella di recuperare il tantissimo tempo perduto in passato, implementando il più velocemente possibile quelle infrastrutture, come il secondo centro multiraccolta nella zona bassa della Repubblica, o le biocelle per la lavorazione dell’umido che arriverà dai restanti tre Castelli, necessarie per poter estendere il porta a porta, finalmente, su tutto il territorio”.

 

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