In arrivo la legge sulla responsabilità medica

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San Marino. Due provvedimenti di legge di grande importanza e impatto sociale, oltre che economico, pronti per la prima lettura consiliare: la legge sulla responsabilità degli operatori sanitari e la legge sullo sviluppo. La definizione della responsabilità medica, del rischio connesso alla erogazione di prestazioni sanitarie, tutela legale agli operatori: una materia scottante, mai normata prima. Il testo di legge va proprio in questa direzione: non solo allinearsi all’Italia, ma dare una soluzione funzionale alle problematiche legate alla cosiddetta “medicina difensiva”. Tutela al lavoro sanitario – dice il segretario Franco Santi, da un lato, ma anche garanzia all’utente di un lavoro svolto secondo le migliori linee di indirizzo e di pratiche, per la qualità”. Interesserà non solo i medici, ma tutti gli operatori dell’infermieristico, del tecnico-sanitario, di vigilanza ed ispezione; siano dipendenti dell’ISS come di strutture private. Tra le misure, la modifica dei termini di prescrizione per cause civili o penali: un tempo a 30 anni, poi scesi a 20. Oggi si ridurrà a 5 anni.
Provvedimento atteso che arriverà in aula già a maggio, quando in prima lettura approderà anche la legge per lo sviluppo. Dopo il confronto serrato con le parti di questi ultimi giorni, il segretario al Lavoro Zafferani torna sulla duplice finalità: togliere burocrazia per attrarre investimenti, quindi, lavoro; promuovere l’occupazione interna. Ricapitola alcuni capisaldi: assunzioni nominative, per residenti e non, su una logica di mercato e non più di precedenza, dando però benefici alle imprese che incrementano l’occupazione di sammarinesi o residenti. Parificazione di trattamento che dovrà essere ribilanciata, sulla base di una intesa con l’Italia in merito al trattamento dei frontalieri con ammortizzatori sociali.  Poi il sistema di incentivazione, a partire dalla concessione di residenze a chi investa a San Marino occupando gli interni (un decreto definirà quali settori privilegiare, concedendo residenze in maniera più snella). In quest’ottica, anche la revisione della stessa legge sugli incentivi, parificando per esempio l’assunzione fra chi gode o meno di indennità. Incentivi crescenti nel tempo, che andranno a premiare le aziende che investono sui propri dipendenti.

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