Coronavirus: autismo, anche segnali positivi da bimbi in lockdown

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Un aumento statisticamente quantitativo di problematiche come la difficoltà del sonno, un’aumentata selettività a livello alimentare, o sintomi di ansia.
Ma anche cambiamenti comportamentali e nei sintomi in senso positivo, con miglioramenti dell’ espressività verbale e non, anche grazie al contatto e alla continuità assistenziale assicurata dai terapeuti con tutorial, proposte di attività, giochi e molto altro.

È emerso nel corso di una diretta Facebook dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), da Magda di Renzo, responsabile del servizio Terapie IdO, e Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile IdO, in base ai risultati di uno studio su 63 bambini con disturbi dello spettro autistico per valutare gli effetti della quarantena su percorso terapeutico, sviluppo, benessere e eventuali conseguenze negative. “La nostra preoccupazione era che i bimbi in terapia potessero risentire del lockdown, quindi abbiamo avviato una ricerca per intercettare i cambiamenti nel primo mese di isolamento”, spiega Di Renzo.Sono state coinvolte 63 famiglie di altrettanti pazienti di 30 mesi-9 anni. “Abbiamo intervistato i genitori con questionari e scale standardizzate” per valutare i bambini, spiega Vanadia. In questo momento tutta la popolazione pediatrica può presentare piccole problematiche, rilevano le esperte, ad esempio sintomi d’ansia, difficoltà a dormire, o piccoli disturbi dell’appetito. “In una parte del campione abbiamo misurato un aumento statisticamente quantitativo di problematiche come la difficoltà del sonno, un’aumentata selettività a livello alimentare, o sintomi di ansia”, spiegano.

“Però nel 30% dei bambini seguiti si sono verificati anche importanti miglioramenti nel corso del lockdown, come una maggiore capacità verbale per i bambini che ancora non parlavano”. Alcuni bambini hanno iniziato a disegnare, altri hanno ampliato le loro capacità nel disegno. “Abbiamo anche registrato miglioramenti bell’interazione coi fratelli”, sottolineano. Mentre non c’è stato un aumento di aggressività, né nuovi segni di psicopatologia, anche se alcuni hanno intensificato i sintomi già esistenti”. (ANSA).

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