Non ti scordar di me – Intervista a Gabriele Geminiani (Green Festival)

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La rubrica settimanale “NON TI SCORDAR DI ME”, a cura della redazione di tribunapoliticaweb.sm, vuole essere una raccolta di testimonianze, per il tramite di interviste, di tutti coloro che si impegnano quotidianamente a favore della Repubblica di San Marino, delle istituzioni sammarinesi, dell’economia e della comunità in generale. Di tutti coloro che si impegnano, anche solo a titolo personale, per promuovere nel migliore dei modi l’immagine della Repubblica di San Marino, dentro e fuori i nostri confini. A quelli che in definitiva possiamo considerare gli Angeli Custodi della Repubblica più antica al mondo.

Gabriele Geminiani

Cos’è il San Marino Green Festival?

Come diciamo spesso, il nostro festival è un eco contenitore al cui interno vi è di tutto.
Quando devi comunicare un tema così importante e complesso ad un target estremamente variegato di persone, devi usare più linguaggi e strumenti possibili. E così abbiamo inserito convegni, workshop di vario tipo, mostre artistiche e fotografiche, teatro, laboratori didattici per adulti e bambini, editoria, contest per cortometraggi, raduni di veicoli elettrici, ecc.

Come nasce e cosa rappresenta il San Marino Green Festival?

Nasce in maniera abbastanza occasionale, quando organizzo un format che univa contenuti green al cibo di grandi chef al fine di promuovere alcuni prodotti. E’ stato come gettare un sasso in uno stagno, ho visto affiorare tanti protagonisti della scena della green economy locale, che neppure si conoscevano fra di loro.
Quindi il salto di qualità è stato immediato, creare un ecofestival che avesse come mission quella di fungere da catalizzatore nel far dialogare i protagonisti del cambiamento, aziende, multiutility, istituzioni, associazioni e cittadini fra di loro, al fine di accelerare e ridurre i tempi del cambiamento stesso.
È nata come esperienza sammarinese, perché San Marino, che ringrazio, mi aveva dato la possibilità di farmi conoscere come persona volenterosa e capace e quindi a San Marino, e non altrove, potevo avere interlocutori imprenditoriali e istituzionali che sposassero questa causa.
Ma l’idea sin dall’inizio era quella di un festival che abbracciasse l’intero Montefeltro.
E così in questi quasi 4 anni di attività c’è stata la volontà di creare relazioni e interazioni fra le amministrazioni della Valconca e della Valmarecchia, con tavoli e workshop in cui sedevamo amministratori del comune di Pesaro e Rimini, come quelli dei comuni e delle segreterie di stato sammarinesi.

Quali sono gli sviluppi del progetto in questo 2022?

Sono tanti per la verità. Innanzitutto abbiamo la nascita di un vero e proprio Montefeltro Green Festival che affiancherà il San Marino Green Festival in date diverse.
Il Montefeltro Green Festival si svilupperà nell’alta Valmarecchia con un festival vero e proprio mentre la Valconca diventerà la sede del San Marino – Montefeltro Green Movie, il concorso internazionale per cortometraggi su temi ambientali e sociali.
Inaugureremo la stagione dei nostri Archivi Sostenibili dell’Arte a Sogliano al Rubicone e a fine marzo completeremo il percorso con le scuole del Kaki Tree Project con la piantumazione di un piccolo caco, figlio del caco sopravvissuto al bombardamento di Nagasaki. Poiché la pace rappresenta uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU sulla Sostenibilità. Dove vi sono ingiustizie sociali e non vi è la pace, i percorsi di tutela dell’ambiente sono pressoché azzerati.

Turismo sostenibile e turismo di prossimità, nella patria del turismo di massa.
Un nuovo modo di leggere il territorio?

Uno dei problemi che ci si trova ad affrontare, e a mio avviso se ne deve prendere atto, è il passaggio da un radicato turismo di massa a uno di nicchia o di prossimità.
Una grande sfida in quanto l’approccio è diametralmente opposto.
Penso che la prima cosa che si debba fare, con grande umiltà, è proprio quella di guardare il nostro territorio con occhi diversi, e innanzitutto conoscerlo o farcelo raccontare da chi lo conosce e lo ama. In regioni come Toscana e Umbria, qualsiasi persona incontriamo è un degno ambasciatore del proprio territorio, da noi non è così purtroppo.
Come festival abbiamo creato una piccola casa editrice del festival che nella collana I narratori delle colline, dà voce ai protagonisti delle nostre vallate.

Arte e creatività come nascono gli archivi sostenibili e il San Marino Montefeltro Green Movie.
L’arte e la creatività rappresentano sin dall’inizio gli strumenti di comunicazione e di relazione ideali del San Marino Green Festival.
Mentre le narrazioni attraverso i media classici della televisione e della carta stampata non “passano” più, l’arte colpisce alla pancia ed evoca delle risposte e dei cortocircuiti di tipo emozionale, quelli destinati a incidere e a durare di più.
Abbiamo quindi dato origine agli Archivi Sostenibili dell’Arte, una collezione permanente di opere d’arte, frutto di donazioni di tanti artisti e curata da Annamaria Bernucci, critica, storica e archivista dell’arte presso i Musei Comunali di Rimini. A breve la raccolta inaugurerà la sua nuova sede presso il Centro per la pace Casa Sambi a Sogliano al Rubicone.
Inoltre siamo giunti alla terza edizione del San Marino – Montefeltro Green Movie, un concorso per cortometraggi su temi sociali e ambientali in costante crescita.

Mecenati del XXI secolo: chi vi ha sostenuto in questo difficile percorso iniziale, contrassegnato dalla pandemia?

Se siamo riusciti ad arrivare alla quarta edizione è perché abbiamo trovato sulla scena territoriale tante piccole e grandi realtà che hanno creduto sin dall’inizio nelle forza evocativa delle mie parole, quando di storico ancora non c’era nulla.
Ci tengo qui a ricordarne alcune, – pur rischiando di fare dei torti a qualcuno perché mi ci vorrebbe una pagina intera per citarle e ringraziarle tutte – come Enerlight, Titancoop, Podere Lesignano, IAM, Kia Ruggeri, Bioagrotech, Ecologia Sammarinese, Romagna Acque, Erbavita, Hotel Primavera, Federazione Alberghi, San Marino Oro, Data Trade, Green Money, ANM Design.

Ma siamo così pronti per un cambiamento?
A livello imprenditoriale si sta formano una coscienza ecologica per il cambiamento?
O il più il più delle volte si tratta di mero marketing aziendale?
Il cambiamento è più nelle parole che nel cuore di tante aziende e di tanti amministratori, purtroppo. Il green washing o la cosmesi ecologica, come mi piace chiamarla, è un triste fenomeno dilagante da parte anche di grandi gruppi e di qualche amministratore di mia conoscenza.

Greta tumberg, una giovane eroina o un fenomeno mediatico?
Greta è davvero un dono per la battaglia ambientalista, fa parte di una nuova generazione di attivisti che puntano il dito contro gli amministratori che stanno rovinando il loro futuro. Non si limitano a mangiare vegetariano e a riciclare i rifiuti, ma hanno il coraggio di individuare i veri responsabili. “Come osate?”, ha chiesto Greta Thunberg ai leader mondiali nel suo appassionato discorso al vertice delle Nazioni Unite a Katovice nell’autunno dl 2018 “La gente soffre, muore, interi ecosistemi sono al collasso. Siamo alle porte di un’estinzione di massa e voi parlate di denaro e di crescita senza limiti. Come osate?”. A differenza dei consumatori, gli amministratori delegati e i politici hanno il potere di dare forma alle infrastrutture e orientare la società in una direzione più sostenibile. Senza norme più rigide, evidentemente, non siamo in grado di cambiare in modo sostanziale il nostro comportamento collettivo. Per questo è sbagliato non prendere in considerazione il ruolo della politica.