Baseball: “Non siamo le tre sorelle. Vogliamo regole certe e chiare”

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Allo spazio Augeo, in corso d’Augusto a Rimini, si sono date appuntamento San Marino, Rimini e Bologna per fare il punto della situazione in vista del prossimo campionato di massima serie italiana. Le tre società hanno tenuto una conferenza stampa di fronte a una platea davvero ben nutrita, con relatori Alberto Antolini e Mauro Mazzotti (San Marino), Simone Pillisio e Pierpaolo Illuminati (Rimini), Stefano Michelini e Pierluigi Bissa (Bologna).

Quello che non va, nel pensiero delle tre società, è una riforma del prossimo campionato che diminuirà la qualità del prodotto e prima ancora del baseball giocato. “Una scelta al ribasso della Fibs”, dicono in coro i club. Ma in che direzione sta andando la Federazione? 12 club, con una gara riservata esclusivamente a lanciatori di scuola italiana. I club non ci stanno. Non per l’obiettivo finale che è comune a tutti, la crescita del movimento, ma per tante altre ragioni.

ALBERTO ANTOLINI: “Non siamo ‘tre sorelle’ o tre sorellastre, siamo tre club appassionati che si affrontano sportivamente in campo. Non contestiamo l’obiettivo conclusivo, ma la mancanza di lungimiranza. Tutto quello che succede è un mero disegno politico federale rivolto alle elezioni del 2020. Se l’obiettivo è tendere verso il basso il giochino finirà. C’è da dire, poi, che a lanciare il grido d’allarme sono le squadre che avranno meno problemi”

Il rischio concreto è che tutte le società si allineino verso il basso, verso un livello qualitativo che faticherebbe ad attirare nuovi appassionati. Insomma, allargamento della base sì, ma con giudizio.

STEFANO MICHELINI: “Noi di Bologna abbiamo accettato con entusiasmo l’invito per questa conferenza stampa. La mancanza di programmazione federale ci preoccupa molto. Da 7 AFI a nessun AFi a 4 AFI. Sembra quasi che a loro non interessi nel merito la questione. È chiaro anche che le singole società hanno interessi diversi, ma il compito della FIBS è trovare una sintesi comune. Si dice che ci abbiano fornito tre opportunità di riforma? No, ne è arrivata una preconfezionata. Agendo in questo modo va in fumo la programmazione della società delle precedenti stagioni, cambiare ogni anno non ti permette certo di costruire”

SIMONE PILLISIO: “La Fibs due anni fa parlava di trasparenza e progettualità quadriennale: quest’anno ho visto un buon campionato dal punto di vista tecnico, eppure si cambia di nuovo. Le squadre han lavorato secondo le regole e adesso ce ne saranno di nuove, incredibile. Questo campionato, che sarà di un livello obbligatoriamente più basso, esiste già e si chiama A2. Di solito si lavora per migliorare, qua mi sembra che si torni indietro”.

Dopo la generazione dei Vaglio e dei Sambucci, dicono le società, non ci sono altrettanti ragazzi di valore magari con quattro/cinque anni di meno pronti a subentrare. Per non parlare dei lanciatori, con il livello che si abbasserà e con le società che spenderanno la stessa cifra.

E adesso? Appuntamento alle prossime riunioni federali. Difficile che arrivino decisioni già dalla consulta di domenica prossima, ma San Marino, Rimnini e Bologna rimangono vigili.

 

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